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Fan controller Lamptron CM615: la novità del controllo remoto - Lamptron CM615: analisi strutturale

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Il mercato dei rheobus (o fan controller) è in continua evoluzione e si è passati da dispositivi molto limitati a modelli sempre più sofisticati, complessi e visivamente d’impatto. Da diversi anni a questa parte ci sono molti pannelli multimediali, con varianti dotate di touch screen e con una particolare predisposizione verso il modding del case. In questo caso si è cercato sia di diversificare il prodotto dalle serie precedenti (CW611), sia di inserire questa modalità di controllo via software, che scopriremo nei prossimi capitoli. Nel CM615 non sono presenti potenziometri (comodi ai più), né sono presenti rail da 30W (15W massimo sulla carta, ma come vedremo c’è una graditissima sorpresa), né giochi di colore con i LED dello schermo.

 

Non è un fan controller per pavoni informatici !

 

Un aspetto su cui si sono rafforzati gli sforzi dei produttori è la potenza per singolo canale in quanto diversi modelli, tra cui la serie FC5 Lamptron, sono capaci ormai di erogare addirittura 30W o più. Appunto, in linea teorica non sarebbe questo il caso, e la ragione sarebbe da ricercare semplicemente nel costo di produzione. Produrre e certificare fan controller di tale potenza implica un rialzo dei costi di produzione, il che quindi di certo non avrebbe giovato all’acquisto, rendendolo ancor meno competitivo sul mercato. Perché il condizionale? Leggete nel capitolo del test di carico.

 

Non è un fan controller da crisi economica !

 

Insomma, cos’è? Osserviamolo da vicino.

 

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Struttura anteriore e posteriore

Il fan controller CM615 permette di controllare tutte le sue funzioni attraverso l’interfaccia Touch screen, con un grande schermo che occupa la totalità del telaio frontale. È possibile visualizzare la temperatura, il Voltaggio e gli RPM. Frontalmente c’è poco da dire, nel senso che oltre al grande schermo Touch, non c’è nient’altro. Lateralmente sono presenti sei fori per l’installazione, similmente all’FC5V3 (con cui quindi molto probabilmente condivide il telaio laterale). Posteriormente invece troviamo l’elettronica dell’unità, ed è possibile osservare due PCB verticali; il primo, verso la parte posteriore, è utilizzato per l’installazione delle componenti onboard, le connessioni e l’alimentazione; il secondo invece per l’interconnessione con l’interfaccia Touch Screen. Dietro il secondo PCB possiamo osservare sei condensatori da 100uF e 25V, assieme a sei piccoli induttori orizzontali. Una particolarità degna di nota è che troviamo anche un condensatore ad X, posto verticalmente sul primo PCB posteriore, verso il secondo.

SCHEMATICS

 

Ora purtroppo sorge una complicazione: non ci è stato possibile smontarlo perché l’interfaccia di connessione tra il PCB primario ed il secondario si è rivelata essere oltremodo ostica. Qualora avessimo forzato la stessa, probabilmente ci sarebbe stato un danno strutturale, tale da mandare a monte l’intera recensione/test di carico ed utilizzo. Per ovvie ragioni, abbiamo optato per la semplice analisi delle componenti posteriori.

 

Nella parte posteriore quindi sono presenti i sei ingressi maschi per le ventole in alto, i sei ingressi per i sensori di temperatura in alto a sinistra, la predisposizione per l’alimentazione a destra, l’interfaccia di controllo USB in basso a sinistra ed il connettore di bypass per l’accensione del PC !

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Il sistema di alimentazione di ognuno dei 6 canali è caratterizzato da un mosfet e dall’induttore cilindrico precedentemente menzionato, anziché toroidale. I mosfet sono di tipo SMD e sprovvisti di dissipatore metallico. Essendo certificato per 15W per canale, probabilmente non ce n'era bisogno, complice anche una topologia migliorata e più efficiente. Una particolarità interessante però, similmente all’FC5V3, è la presenza del chip ARM STM32F103, un sensore di temperatura digitale che offre elevate prestazioni, precisione e accuratezza. Precisiamo che anche nel modello FC5V2 (e quindi ovviamente V3) il risultato comparato del sensore termico è identico, il che è un’eccellente notizia in entrambi i casi (Celsius).

 

Di seguito un particolare del PCB anteriore smontato, e visto frontalmente in direzione dell’LCD:

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Funzionalità e controllo

Data la funzionalità Touch, il controllo delle ventole risulta essere un più complesso delle varianti a potenziometro, anche se con un minimo di pratica sarà immediato. E’ presente però una funzionalità simile a quella dei modelli Scythe, lo “Start Up Voltage”, denominato "Start boost" da Lamptron, che permette l’erogazione all’accensione di +12V, per far partire le ventole. Le ventole sono visionabili con la stessa modalità del controller CW611, quindi possiamo osservare un piccolo cerchio con ventole numerate ed in ordine, in senso orario. In alto a destra troveremo il valore del sensore termico associato al canale selezionato, poi alla sua destra una icona relativa alla luminosità del LED, poi in basso il blocco della digitazione (selezionabile, qualora non foste gli unici a mettere le mani sopra l’unità) ed in basso una icona relativa all’allarme. In alto a sinistra il voltaggio, poi l’attività manuale (M) o automatica (A), appena più in basso il pulsante di accensione del sistema ( ! ) e poi una freccia che indica lo Start Boost Mode, menzionato in precedenza. Di seguito uno schema visivo, oltre ad uno screen di funzionamento:

 

MAIN 3

 

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